Il rapporto mette in luce, a livello generale, come nel 2016 si sia evidenziata una significativariduzione del deficit in valoregrazie all’aumento delle esportazioniche hanno raggiunto38,4 miliardi di euro( 4%) grazie alle vendite sia dei prodotti agricoli ( 3% sul 2015) che soprattutto di quelli alimentari trasformati ( 4,2%). Stabili, invece, l’anno scorso leimportazioni alimentari (42,9 miliardi), a causa della debolezza della domanda interna, che ha consentito così “il recupero del disavanzo per un valore di poco inferiore a 1,5 miliardi di euro”.
L’ortofrutta, all’interno di questo scenario, gioca unruolo fondamentalesul fronte dell’export: sommando, infatti, le voci che riguardano sia la frutta fresca e trasformata (4,575 miliardi, 3,1%) che gli ortaggi freschi e trasformati (3,729 miliardi, 3,6%) emerge una dinamica positiva e uno totale di 8,304 miliardi complessivi.
Scendendo nel dettaglio dei vari prodotti, il rapporto sottolinea il buon andamento “soprattutto peruva da tavola( 3,7% a 661 milioni di euro) eactinidia( 1% a 430 milioni di euro), mentre le mele, con specifico riferimento alla campagna di commercializzazione 2015/16, hanno mostrato una sostanziale stabilità tendenziale (-0,1% a 808 milioni di euro circa). Sul fronte degliortaggi, sia freschi che trasformati, tutti i vari segmenti sono positivi, in particolare “la spinta più decisa si è registrata per gli ortaggi freschi ( 7,2% a più di 1,4 miliardi di euro nel 2016) mentre i pomodori trasformati rimangono sostanzialmente stabili a circa 1,6 miliardi di euro ( 0,2%)”.
Ilsaldo commerciale, infine, per entrambi i settori ortofrutticoli è positivo: 1,3 miliardi per gli ortaggi freschi e trasformati, poco meno di un miliardi per frutta fresca e trasformata