Le piantine idonee al trapianto devono aver raggiunto una altezza di almeno 15 cm e presentare 4-5 foglie vere; quasi sempre viene effettuato il taglio parziale delle radici per poter facilitare la disposizione manuale o meccanica delle piantine nel terreno. Per la buona riuscita della coltivazione bisogna riservare particolare cura all’irrigazione soprattutto nelle prime fasi del ciclo colturale e in modo particolare quando si ricorre alla semina diretta e si opera in terreni sciolti caratterizzati da una ridotta capacità di ritenzione idrica. Pertanto, si interviene quasi giornalmente fino all’emergenza con la semina diretta in terreni sabbiosi diradando successivamente gli interventi che devono essere, comunque, in numero di 2 - 3 a settimana. I turni irrigui si possono allungare quando si ricorre al trapianto e soprattutto con il piantamento dei bulbi; in ogni caso le adacquate diventano meno frequenti con l’avanzare del ciclo colturale, vale a dire nel periodo autunnale ed invernale per la ridotta domanda evapotraspirativa dell’ambiente e quando la coltura usufruisce degli apporti idrici meteorici. La concimazione viene effettuata sia all’impianto, con l’apporto di sostanza organica (letame) o di concimi minerali ternari, sia in copertura intervenendo due o tre volte con concimi azotati, nitrato ammonico e/o solfato ammonico.
Per il controllo delle erbe infestanti, verso le quali la liliacea risulta particolarmente sensibile e poco competitiva per quasi tutto il ciclo colturale (Tei e Montemurro, 1998) a causa della scarsa attitudine a ricoprire il terreno, viene effettuato saltuariamente un diserbo chimico all’impianto con un principio attivo ad azione antigerminello (trifluralin) seguito da un intervento di post-emergenza il cui p.a. viene scelto tra quelli registrati per la specie, in funzione della composizione delle specie infestanti; generalmente si preferiscono per il controllo delle infestanti assidui interventi manuali di sarchiatura e scerbatura. La raccolta viene effettuata a mano, per le cipolle da serbo quando i bulbi raggiungono una considerevole pezzatura e i ‘colli’ prendono un colore rosso intenso. Le cipolle vengono estirpate e lasciate in campo a disidratarsi per almeno 8 giorni. Per il cipollotto e la cipolla da consumo fresco, invece, contrariamente alla cipolla da serbo, l'estirpazione avviene quando il prodotto è ancora con le code di verde intenso e i colli iniziano a colorarsi di rosso.