Cartone Ondulato
Più o meno ogni anno si usano circadue miliardi di imballaggi primari per ortofrutta. SecondoBestack, il consorzio che in Italia raduna circa il 95% delle aziende che producono imballaggi in cartone ondulato per l’ortofrutta, questo imballaggio ha ormai raggiunto unaquota di mercato del 35%e una produzione di circa600 milioni di pezzi annui.
È una tipologia di imballaggio molto flessibile che, secondo il Consorzio, ben si adegua ad una filiera che richiede sempre maggiore flessibilità, sia dal punto di vista espositivo sia in termini di trasporto e conservabilità. Proprio quest’ultimo aspetto è uno degli elementi cardine dell’ultima innovazione che Bestack ha presentato nel 2016 e che nel 2017 entrerà ancor di più nel vivo. Si tratta di“Attivo!”, un innovativo imballaggio in grado diaumentare la vita di scaffale di frutta e verdura di diversi giorni. Grazie alle sostanze naturali aggiunte all’imballaggio in cartone ondulato che contrastano la proliferazione dei microrganismi degradativi infatti, si stima possa portare ad un risparmio annuo di 90 milioni di euro e 115 mila tonnellate di prodotto salvate dallo spreco. Alla prossima edizione di Macfrut verranno presentati alcuni dati significativi circa l’utilizzo di questo innovativo imballaggio presso operatori della grande distribuzione.
Plastica
Secondo i dati forniti dalConip, il Consorzio Nazionale Imballaggi in Plastica, circa50 aziende aderiscono al primo sistemadelle casse “a perdere” e producono nel complesso, circa130 tipologie di imballaggi differenti,a seconda degli usi e utilizzi nei vari anelli della filiera.84 mila tonnellate di materiale plasticocon cui vengono prodotti circa350 milioni di cassette all’annoche al termine del loro ciclo di vita entrano nelle oltre 130 piattaforme di riciclo, consentendo al 73% delle casse “a perdere” di essere riutilizzate per produrre ulteriori nuove casse.
Secondo EURepack, gli imballaggi riutilizzabili trovano la loro maggior diffusione proprio nel mondo della grande distribuzione ed in particolare all’interno della filiera ortofrutticola dove l’indice di utilizzo supera il 50%. Ed anche in questo caso le soluzioni innovative non mancano, tutte indirizzate a rendere l’esposizione dei prodotti ortofrutticoli sempre più attraente.
Legno
Il settore degli imballaggi di legno in Italia è costituito da circa 2.000 aziende, occupa stabilmente 10.000 addetti e genera un fatturato di 1,6 miliardi di euro. Uno dei suoi comparti è costituito da quello dei produttori di imballaggi per gli alimenti, all’interno del quale l’ortofrutta gioca un ruolo fondamentale. SecondoAssoimballaggi, l’Associazione Nazionale delle Industrie di imballaggi di legno, pallet, sughero e servizi logistici, le aziende produttrici di cassette di legno per ortofrutta in Italia sono circa200:si tratta di un comparto dove vi lavorano2000 addettie che nel 2015 ha prodotto238 mila tonnellatedi cassette, equivalenti a circa340 milioni di pezzi,considerando il peso medio di una cassetta di legno pari a 700 grammi. Si stima che la produzione annua di cassette di legno in Italia generi unfatturato annuo di circa200 milioni di euro e al contrario dialtri comparti industriali in cui generalmente è il Nord del Paese ad essere dominante, in questo caso sono alcune regioni del Sud come ad esempio Puglia, Campania e Sicilia ad ospitare il numero maggiore di aziende che operano in questo specifico settore.
Per quanto riguarda le tipologie utilizzate nel comparto ortofrutticolo troviamobins, cassette in legno eanche una piccola quantità quantità dipallet leggeri specifici per questo settore.
Se i bins vengono impiegati per il trasporto dei prodotti ortofrutticoli dal campo ai centri di stoccaggio, le cassette sono utilizzate invece per il trasporto dai centri di stoccaggio alla distribuzione fino al cliente finale nella GDO o nei mercati rionali. I pallet leggeri sono categorizzati come pallet a perdere non riutilizzabili per le loro caratteristiche di semplicità costruttiva adatte ad un solo utilizzo.
Gli imballaggi in legno, in particolare le cassette per ortofrutta, giunti a “fine vita”, possono essere raccolte e facilmente riciclate grazie aRilegno, il Consorzio no profit nato a seguito del D.Lgs 22/97 (Decreto Ronchi) che detta le linee guida per la gestione dei rifiuti provenienti dagli imballaggi.